I leoni di Sicilia La saga dei Florio storia di una leggenda

C‘è stata una famiglia che ha sfidato il mondo

Una famiglia che ha conquistato tutto.

Una famiglia che è diventata leggenda.

Questa è la sua storia.

Buonasera amici, ho sempre avuto una grande passione per la lettura, uno dei lati positivi di questa quarantena forzata è quello di avere un po’ più di tempo per leggere qualche nuovo libro, stasera voglio parlarvi di questo libro di Stefania Auci I LEONI DI SICILIA LA SAGA DELLA FAMIGLIA FLORIO, tutti noi siciliani e non solo, conosciamo il vino Marsala o il tonno in scatola Florio, già in una vacanza a Favignana, isola splendida, ero rimasta molto colpita e affascinata dalla loro storia , avendo visitato la vecchia tonnara, che oggi è adibita a museo e dove puoi conoscere di più sulla vita di questa famiglia e su ciò che hanno realizzato per la Sicilia, così quando mi è stato regalato questo libro l’ho letto tutto di un fiato , perché è un libro che parla della mia Sicilia e di come con olio di gomito e determinazione si possa costruire una vera fortuna dal nulla, ma è anche un libro che parla di amore e di famiglia oltre che di un pezzo di storia della mia amata terra.

Bagnara Calabra 16 ottobre 1799, Paolo Florio non vuole più essere solo ‘u bagnarotu , ma ha bramosia di diventare qualcuno nella vita, decide così di trasferisi aPalermo con suo fratello Ignazio, la moglie Giuseppina e i figli, da questo momento, Paolo e Ignazio Florio , guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi a diventare da poveri i più ricchi e potenti di tutta la Sicilia, in poco tempo trasformano la loro bottega delle spezie nella migliore bottega della città grazie alle loro ambizioni e al loro intuito per gli affari, avviano il commercio dello zolfo e pur non avendo un titolo nobiliare, acquisiscono i debiti e le proprietà immobiliari, fondano anche una propria compagnia di navigazione che sarà la loro fortuna.

E quando Vincenzo, figlio di Paolo, dopo la morte dello zio prende in mano Casa Florio, lo slancio continua ed è inarrestabile: è lui il vero protagonista di questo libro, con intuito, coraggio e una certa spregiudicatezza , allargò il suo sguardo ovunque, superando la terribili epidemie del tempo e i preconcetti della Sicilia dell’epoca, in poco tempo crea un vero e proprio impero, è capace di rendere il marsala da un vino per poveri a un nettare degno della tavola di un ré , il mercato del vino fino a quel momento era stato solo degli inglesi, diventano i proprietari della tonnara di Favignana , incentivando la pesca e la commercializzazione del tonno sui principali mercati nazionali e stranieri, introducendo il metodo della conservazione del tonno in scatolette di latta sott’olio.

In tutto ciò Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo, questi uomini di successo, vengono visti come stranieri e definiti “facchini” il cui “sangue puzza di sudore”, dalla nobiltà del tempo che ricorreva ad espedienti e si indebitava pur di non abbassarsi a lavorare.

Non sa Palermo che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segnerà nel bene e nel male la loro vita, che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche uomini fragili che anche se non lo ammetterebbero mai hanno bisogno accanto di una donna forte , come Giuseppina la moglie di Paolo, che sacrifica tutto, compreso il vero amore, per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro ,la roccia forte della sua vita.

Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale sociale con le tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della storia italiana, dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia , Stefania Auci racconta una saga familiare di una incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.

Ho molto apprezzato questo romanzo, è scritto in maniera semplice a metà tra un romanzo e un saggio storico, da un lato vi sono i dati storici documentabili e dall’altro i personaggi con le loro emozioni, passioni e con i loro valori, radicati in generazioni e caratteri differenti.

La storia narrata è incredibilmente attuale: una famiglia costretta a pagare il dazio della propria vocazione imprenditoriale in una terra che non li accetterà mai completamente come palermitani, ogni personaggio ha un carattere ben definito e sono realisticamente rappresentati nei dialoghi facendoti appassionare pagina dopo pagina allo loro storia.

La storia della famiglia si intreccia con la storia della sicilia e dell’italia meridionale dei primi anni de XIX secolo fino ai moti del 1848 e all’ Unità d’Italia, e se la storia si identifica con i Borboni, la società, nell’isola, è caratterizzata dallo scontro tra le antiche famiglie nobili, ma indebitate fino al collo, e la nuova borghesia come i Florio ricca ma povera di sangue blu.

Con un linguaggio colorito e immediato, anche con termini dialettali, vieni trasportato nella Sicilia di un tempo, dove ti sembra di potere assaporare il profumo delle spezie, il cumino, l’anice. la cannella, il pepe e lo zenzero, puoi sentire il calore del sole che infuoca la città e vedere i tramonti che arrossano i tetti, puoi percepire l’odore del mare e di pesce che si infila con il vento nei vicoli della città.

Paolo e Ignazio sognano una grande attività commerciale che sia per loro anche sinonimo di riscatto sociale, calabresi trapiantati in Sicilia non hanno paura di sfidare i commercianti concorrenti lavorando più di tutti per conquistare stima e rispetto ma senza mai perdere la loro dignità.

Vincenzo fin da ragazzino, manifesta una grande insofferenza, una rabbia interna che lo caratterizza e lo rende diverso dal padre e dallo zio, è costretto a crescere in fretta e come se il suo destino fosse già scritto, gli studi in Inghilterra lo hanno aiutato a conoscere il progresso che lui ora vuole portare in Sicilia , i tantissimi ostacoli e una grande delusione amorosa, a causa della quale ha subito umiliazioni, gli hanno dato una maggiore determinazione e voglia di superare ogni confine, non basta avere soldi, gioielli, domestici e proprietà per non essere più considerato il figlio di un facchino e questo Vincenzo non lo perdonerà mai ai nobili che incontrerà sul suo cammino e dei quali acquisirà case e debiti.

L’autrice attraverso i personaggi affronta diverse tematiche quella dell’espansione dell’economia siciliana e dell’industria del tonno, ma un’attenzione particolare è data al ruolo della donna nella famiglia, dove vi era un’impostazione maschilistica e sessista del capo famiglia e la moglie diveniva quasi una sua proprietà, sacrificando tutto per il bene della famiglia, i matrimoni servivano per procreare un erede e stringere alleanze:

Giuseppina , la moglie di Paolo vive tutta la sua vita in uno stato di falsa sudditanza provando rancore verso chi l’ha strappata dalla sua terra natale e dai suoi affetti, non si abituerà mai a questo cambiamento vivrà come una moglie e madre premurosa ma piena di rancore e odio.

Giulia è una ragazza dal piglio deciso e fuori da ogni regola, una rivoluzionaria per quei tempi e decide di amare Vincenzo seppure inizialmente trattata solo come un’amante, ingoia tante umiliazioni pur di stare accanto all’uomo che ama, ma con pazienza e perseveranza riesce alla fine a sposarlo e a dargli il figlio tanto desiderato,

e infine vi è un’altra donna Palermo, che è poco ospitale e ostile, ma bella da togliere il fiato, una terra che ha subito l’invasione normanna ed è stata invasa dai rivoltosi, che è passata da mano in mano dai Borbone ai Savoia , ed è questa terra dove nonostante tutti gli ostacoli tutto a regalare ai Florio fama e ricchezza.

 

Mi

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